Seguici su
Cerca

Descrizione

Disposta a grappolo su una collina a dominio della Valle Belbo, Rocchetta era in origine un presidio militare composto dalla torre e da un castelliere poi andato distrutto. Appartenuta al Marchesato Aleramico e poi al ramo di Ponzone, nel 1347 passò al Comune di Genova, che la investì a Enrico del Carretto. Il Paese ha conservato alcune strutture originarie e anche gli interventi barocchi, come l'armoniosa parrocchiale e l'oratorio, sono ben inseriti nel contesto urbanistico.

La torre, che la leggenda popolare definisce saracena, rappresenta il classico esempio di fortificazione della Langa Astigiana. Ha base quadrata, piccole finestre di osservazione, coronamento a due file di architetti in pietra e mattoni. Ripete gli schemi delle analoghe torri di San Giorgio Scarampi, Cassinasco, Denice, Castelletto d'Erro e Cavatore.


Tutt'attorno resta parte del mastio medioevale, demolito all'inizio del XVIII secolo e ormai ridotto a muraglione di contenimento.


La parrocchiale barocca, ad un'aula, ha una mossa facciata in cotto e, all'interno, un notevole altare settecentesco in marmi policromi e due bei confessionali. Tre grandi dipinti su tela, tutti di metà Settecento, appartengono a Giovanni Battista Motelli. La tela più grande è quella absidale, che ci propone la Beatificazione di Sant'Evasio, mentre le altre due, ai lati dell'altare, rappresentano episodi della vita del Santo, tra cui il martirio.


Nello stesso edificio si conserva un altro grande quadro di stile moncalvesco con la Madonna del Suffragio accompagnata da Sant'Antonio e da San Francesco da Paola che intercedono per le anime del Purgatorio. Di fattura popolareggiante, di fine Settecento, è l'affresco dell'Annunciazione che si trova nell'oratorio dei Disciplinati, un pregevole edificio barocco che completa con la sua facciata una statua del Santo accompagnato dall'immancabile cane. Nella Madonna del Buon Consiglio, presso il cimitero, sono venuti alla luce affreschi seicenteschi recentemente restaurati.


Il territorio di Rocchetta è in buona parte coltivato a vigneto, per cui la produzione di vini di qualità rappresenta l'attività agricola prevalente e il miglior biglietto da visita del paese. Non mancano però le formaggerie e, in una storica macelleria, i salumi tipici, tra cui il curioso biclet, un salame crudo dalla taglia più lunga del normale e dalla forma affusolata, che viene ricavato dalle parti nobili del maiale.


Rocchetta Palafea è il paese natale di Massimo Berruti, un simbolo, negli anni Settanta, dello sport più popolare delle Langhe e del Monferrato, il pallone elastico. Berruti ha infiammato gli sferisti piemontesi e liguri cimentandosi in ineguagliate sfide con il suo amico-rivale Bertola e ha conquistato numerosi titoli nazionali. Il suo nome è ricordato accanto a quello delle glorie mitiche del balon a pugn dei tempi eroici, da Ghindo di Cravanza a Manzo di Santo Stefano Belbo.



Foto

Presentazione



Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri